floreana on Nostr: nprofile1q…syyz0 Sto pensando a com'è stato quando è morto mio papà. Avevo 23 ...
nprofile1qy2hwumn8ghj7un9d3shjtnddaehgu3wwp6kyqpq370635t0j6gl3e5utwsuvv8z88mt9fsph4tmc6zjl9emcxq9szrq5syyz0 (nprofile…yyz0)
Sto pensando a com'è stato quando è morto mio papà.
Avevo 23 anni, è successo all'improvviso, mia mamma sul momento è andata nel pallone e l'ambulanza l'ho chiamata io. Nella mia ingenuità ho anche tentato una rianimazione.
È stato traumatico, ma in modo diverso rispetto all'esperienza data da una lunga malattia.
La mia prima reazione è stata la compensazione, un tentativo di riempire il vuoto: mi prestavo a fare le "cose da uomo" in casa e (mi sono resa conto dopo) accentuavo quei tratti che mi accomunavano a lui.
Il resto è un po' nebuloso: credo di aver messo il pilota automatico per qualche anno e aver semplicemente tirato a campare. Sono poi arrivate altre esperienze brutte...
Ci ho messo del tempo, ma alla fine da quella morte improvvisa credo di essere giunta a trarre l'insegnamento migliore: non aspettare e vivere nell'oggi.
Sapere che la morte è sempre dietro l'angolo ad altri sembrerà un pensiero macabro, a me aiuta a mettere le cose in prospettiva, a non farmi seghe mentali inutili nel qui e ora, ad avere ben chiara la scala dei valori e a sapere che essere vivi è un fottuto miracolo.
Sono poche le cose davvero importanti, tutto il resto è secondario.
Sparire in sé stessi ci sta tutto. Poi, in qualche modo, si riemerge... Diversi.
Sto pensando a com'è stato quando è morto mio papà.
Avevo 23 anni, è successo all'improvviso, mia mamma sul momento è andata nel pallone e l'ambulanza l'ho chiamata io. Nella mia ingenuità ho anche tentato una rianimazione.
È stato traumatico, ma in modo diverso rispetto all'esperienza data da una lunga malattia.
La mia prima reazione è stata la compensazione, un tentativo di riempire il vuoto: mi prestavo a fare le "cose da uomo" in casa e (mi sono resa conto dopo) accentuavo quei tratti che mi accomunavano a lui.
Il resto è un po' nebuloso: credo di aver messo il pilota automatico per qualche anno e aver semplicemente tirato a campare. Sono poi arrivate altre esperienze brutte...
Ci ho messo del tempo, ma alla fine da quella morte improvvisa credo di essere giunta a trarre l'insegnamento migliore: non aspettare e vivere nell'oggi.
Sapere che la morte è sempre dietro l'angolo ad altri sembrerà un pensiero macabro, a me aiuta a mettere le cose in prospettiva, a non farmi seghe mentali inutili nel qui e ora, ad avere ben chiara la scala dei valori e a sapere che essere vivi è un fottuto miracolo.
Sono poche le cose davvero importanti, tutto il resto è secondario.
Sparire in sé stessi ci sta tutto. Poi, in qualche modo, si riemerge... Diversi.