matz on Nostr: Il Tano fa gli auguri a noi tutti con una poesia di Argia Sbolenfi! SERMONE DI NATALE ...
Il Tano fa gli auguri a noi tutti con una poesia di Argia Sbolenfi!
SERMONE DI NATALE (Rime di Argia Sbolenfi, 1897)
O Messia profetato ai sofferenti,
Pietoso un dì consolator del mondo,
Inutilmente ormai torni alle genti,
Bambino biondo!
Non è più il tempo in cui l’amor potea
Illuminar le menti e incender l’alme,
In cui per te Gerusalemme avea
Osanna e palme.
E tu, benigno, che a cercar scendevi
L’agnel che si smarrì nella campagna
E l’Evangelo dell’amor dicevi
Sulla montagna,
Guarda! Un’idolatria cauta e discreta
Agli Apostoli tuoi cresce l’entrate.
Pietro che ti negò batte moneta;
Tommaso è frate.
Il sangue che grondò dalla tua croce
Oggi feconda l’odio e non l’amore.
Presso al complice altar veglia feroce
L’inquisitore.
L’astuta ipocrisia dell’egoismo
Che la ragione all’util suo sommette,
Distilla le bugie del catechismo
Nelle scolette
E nella Chiesa che chiamar non sdegna
Santo l’inganno e la menzogna pia,
Angelico Dottor, Barabba insegna
Teologia
E colei che chiamar madre ti piacque
E nel sepolcro il corpo tuo compose,
Or vezzeggia i clienti e vende l’acque
Miracolose.
Fuggi, fuggi da noi, bambino biondo:
Torna piangendo dal presèpe al cielo.
Il Sillabo di Pio cacciò dal mondo
Il tuo Vangelo.
Dall’avarizia vinta e dal peccato
La tua fede morì povera e nuda
Oggi nel nome tuo regna Pilato,
Governa Giuda.
[è stato un poco tagliato]
https://y.cubalibre.social/media/1e9f9526101b755cc6f0139b1cb87808bc8e99026ffbbe81fc4004ce95c0453d.mp3
SERMONE DI NATALE (Rime di Argia Sbolenfi, 1897)
O Messia profetato ai sofferenti,
Pietoso un dì consolator del mondo,
Inutilmente ormai torni alle genti,
Bambino biondo!
Non è più il tempo in cui l’amor potea
Illuminar le menti e incender l’alme,
In cui per te Gerusalemme avea
Osanna e palme.
E tu, benigno, che a cercar scendevi
L’agnel che si smarrì nella campagna
E l’Evangelo dell’amor dicevi
Sulla montagna,
Guarda! Un’idolatria cauta e discreta
Agli Apostoli tuoi cresce l’entrate.
Pietro che ti negò batte moneta;
Tommaso è frate.
Il sangue che grondò dalla tua croce
Oggi feconda l’odio e non l’amore.
Presso al complice altar veglia feroce
L’inquisitore.
L’astuta ipocrisia dell’egoismo
Che la ragione all’util suo sommette,
Distilla le bugie del catechismo
Nelle scolette
E nella Chiesa che chiamar non sdegna
Santo l’inganno e la menzogna pia,
Angelico Dottor, Barabba insegna
Teologia
E colei che chiamar madre ti piacque
E nel sepolcro il corpo tuo compose,
Or vezzeggia i clienti e vende l’acque
Miracolose.
Fuggi, fuggi da noi, bambino biondo:
Torna piangendo dal presèpe al cielo.
Il Sillabo di Pio cacciò dal mondo
Il tuo Vangelo.
Dall’avarizia vinta e dal peccato
La tua fede morì povera e nuda
Oggi nel nome tuo regna Pilato,
Governa Giuda.
[è stato un poco tagliato]
https://y.cubalibre.social/media/1e9f9526101b755cc6f0139b1cb87808bc8e99026ffbbe81fc4004ce95c0453d.mp3