Antonio Vigilante on Nostr: [Appunto rapido.] La scuola che abbiamo ha quattro caratteristiche: E' fondata sulla ...
[Appunto rapido.]
La scuola che abbiamo ha quattro caratteristiche:
E' fondata sulla scrittura.
E' universale e salvifica. Deve giungere a tutti, nessuno escluso.
In quanto universale e salvifica, è emancipatrice. Chiunque non sia passato attraverso la scuola non è davvero libero.
Certifica il possesso del capitale culturale attraverso il voto.Ora, il primo aspetto non è proprio solo della scuola moderna. La scuola nasce con la scrittura, e certi testi babilonesi ed egizi già ci immettono nel pieno dell'atmosfera scolastica, con la sua durezza. Ma sarebbe un errore dare per scontato che la scrittura sia una pratica centrale nelle società occidentali. In realtà essa è stata assolutamente minoritaria per secoli e, in Italia, fino a pochi decenni fa. Le società occidentali sono state società a cultura prevalentemente orali, pur se con qualche differenza (quelle cattoliche più di quelle protestanti, ad esempio). Senza questa considerazione non si comprende il secolare insuccesso della scuola presso i ceti popolari.La scuola universale e salvifica trova le sue ragioni in Comenio, in un'ottica religiosa. Lo scopo dell'officina scolastica (così la definire nell'Orbis sensualium pictus) è formare alla virtù e dunque aprire la via della salvezza. La prospettiva laica si trova invece in Condorcet. Ma sono i Gesuiti a dare alla scuola la loro ratio ancora oggi dominante: l'organizzazione capillare del curricolo, la competizione e il voto. Quest'ultimo è interamente una invenzione dei Gesuiti. Per quanto possa sembrare strano, la scuola ha fatto a mano per secoli del voto. Come mai compare adesso? Mi sembra un portato della spiritualità di Ignazio di Loyola. In vista della salvezza, occorre acquisire meriti. Ignazio vi lavora in modo razionale, perfino scientifico, con una progressione attenta di pratiche ed esercizi spirituali e con costanti verifiche. Il cammino verso Dio diventa un vero e proprio curricolo spirituale. Di cui quello scolastico sarà un portato. Poiché la finalità delle scuole gesuitiche è la formazione religiosa e morale, oltre che intellettuale, il voto non misura e certifica solo la formazione culturale dello studente, ma anche la sua adesione alla disciplina sostanzialmente monastica delle scuole, la docilità, l'adesione alla visione cattolica e gesuitica di come dev'essere un uomo. Il voto diventa necessario proprio per le ragioni opposte a quelle che sembrano suggerirne l'introduzione: ragioni legate all'educazione - nel suo senso violento - e non all'istruzione. Non si tratta di attestare che lo studente ha raggiunto competenze in un campo di studi, ma di accertare che sta seguendo il percorso umano, spirituale e religioso che l'Ordine ha stabilito per lui. Alla fine del quale potrà inserirsi con successo - l'Ordine intende formare l'élite - nell'ordine sociale e politico cattolico.
#scuola
La scuola che abbiamo ha quattro caratteristiche:
E' fondata sulla scrittura.
E' universale e salvifica. Deve giungere a tutti, nessuno escluso.
In quanto universale e salvifica, è emancipatrice. Chiunque non sia passato attraverso la scuola non è davvero libero.
Certifica il possesso del capitale culturale attraverso il voto.Ora, il primo aspetto non è proprio solo della scuola moderna. La scuola nasce con la scrittura, e certi testi babilonesi ed egizi già ci immettono nel pieno dell'atmosfera scolastica, con la sua durezza. Ma sarebbe un errore dare per scontato che la scrittura sia una pratica centrale nelle società occidentali. In realtà essa è stata assolutamente minoritaria per secoli e, in Italia, fino a pochi decenni fa. Le società occidentali sono state società a cultura prevalentemente orali, pur se con qualche differenza (quelle cattoliche più di quelle protestanti, ad esempio). Senza questa considerazione non si comprende il secolare insuccesso della scuola presso i ceti popolari.La scuola universale e salvifica trova le sue ragioni in Comenio, in un'ottica religiosa. Lo scopo dell'officina scolastica (così la definire nell'Orbis sensualium pictus) è formare alla virtù e dunque aprire la via della salvezza. La prospettiva laica si trova invece in Condorcet. Ma sono i Gesuiti a dare alla scuola la loro ratio ancora oggi dominante: l'organizzazione capillare del curricolo, la competizione e il voto. Quest'ultimo è interamente una invenzione dei Gesuiti. Per quanto possa sembrare strano, la scuola ha fatto a mano per secoli del voto. Come mai compare adesso? Mi sembra un portato della spiritualità di Ignazio di Loyola. In vista della salvezza, occorre acquisire meriti. Ignazio vi lavora in modo razionale, perfino scientifico, con una progressione attenta di pratiche ed esercizi spirituali e con costanti verifiche. Il cammino verso Dio diventa un vero e proprio curricolo spirituale. Di cui quello scolastico sarà un portato. Poiché la finalità delle scuole gesuitiche è la formazione religiosa e morale, oltre che intellettuale, il voto non misura e certifica solo la formazione culturale dello studente, ma anche la sua adesione alla disciplina sostanzialmente monastica delle scuole, la docilità, l'adesione alla visione cattolica e gesuitica di come dev'essere un uomo. Il voto diventa necessario proprio per le ragioni opposte a quelle che sembrano suggerirne l'introduzione: ragioni legate all'educazione - nel suo senso violento - e non all'istruzione. Non si tratta di attestare che lo studente ha raggiunto competenze in un campo di studi, ma di accertare che sta seguendo il percorso umano, spirituale e religioso che l'Ordine ha stabilito per lui. Alla fine del quale potrà inserirsi con successo - l'Ordine intende formare l'élite - nell'ordine sociale e politico cattolico.
#scuola