Ostracon on Nostr: La tensione alla conservazione della specie. Si tratta di un processo concettualmente ...
La tensione alla conservazione della specie.
Si tratta di un processo concettualmente semplice: assicurare che un maschio ed una femmina siano portati naturalmente uno verso l'altra con finalità riproduttive.
Le caratteristiche dell'individuo che garantiscono maggiore probabilità di successo, ovvero riproduzione e sopravvivenza della prole, dipendono fortemente dall'ambiente e dalla conformazione della comunità umana circostante. Ora, se le caratteristiche ambientali divengono sempre meno determinanti, la parte "sociale" si è trasformata ed è divenuta oggetto di modificazioni operate per fini ulteriori ed estranei alla riproduzione.
Nell'evoluzione della società umana, in particolar modo nella società cosiddetta occidentale, si afferma come vera la tesi secondo cui il possesso e la capacità di accumulare possesso determinano maggiori probabilità di sopravvivenza.
Dal culto del possesso deriva necessariamente il culto dell'oggetto e, da quest'ultimo, il culto del migliore oggetto desiderabile. Da decenni il migliore oggetto desiderabile incredibilmente è sparito, non è più reale. È un modello a cui la realtà tende in modo asintotico e tale modello viene ora creato, modificato e gestito con finalità economiche e sociali.
L'individuo, con gradualità, da soggetto è entrato nel mondo degli oggetti. Diversi modelli umani vengono proposti ed ogni individuo acquisisce optional che lo possono definire agli occhi dell'altro come una buona approssimazione del modello. L'abbigliamento, il tatuaggio, l'automobile, l'acconciatura, l'orologio, il cellulare, l'abitazione, in generale tutto ciò che può essere posseduto definisce il possessore in funzione dei vari modelli. Il re non possiede più la terra in quanto re, è re in quanto possiede la terra. Da cui: tutti possono essere il re, se in possesso dei giusti optional.
Le caratteristiche che rendono l'individuo preferibile o meno ai fini riproduttivi sono quelle proprie degli oggetti che possiede, corpo incluso. Siamo attratti dall'altro in modi diversi, a seconda dei modelli che abbiamo fatto nostri, modelli che, dal canto loro, esistono in un un menù che viene gestito da enti sociali ed economici e che vengono distribuiti attraverso l'informazione ed il marketing.
Ci piace l'altro non per quanto esprime di suo, ma per ciò che i suoi oggetti esprimono per lui. E anche quando l'oggetto fatica a comparire, come ad esempio in un social, si esibiscono i follower.
In conclusione, lo stimolo ancestrale alla riproduzione diventa un mezzo per realizzare fini estranei alla conservazione della specie.
Non ho soluzioni o consigli e non so neppure se le mie opinioni siano fondate.
Personalmente mi sforzo semplicemente di tornare a vedere le persone nascoste sotto gli oggetti.
Si tratta di un processo concettualmente semplice: assicurare che un maschio ed una femmina siano portati naturalmente uno verso l'altra con finalità riproduttive.
Le caratteristiche dell'individuo che garantiscono maggiore probabilità di successo, ovvero riproduzione e sopravvivenza della prole, dipendono fortemente dall'ambiente e dalla conformazione della comunità umana circostante. Ora, se le caratteristiche ambientali divengono sempre meno determinanti, la parte "sociale" si è trasformata ed è divenuta oggetto di modificazioni operate per fini ulteriori ed estranei alla riproduzione.
Nell'evoluzione della società umana, in particolar modo nella società cosiddetta occidentale, si afferma come vera la tesi secondo cui il possesso e la capacità di accumulare possesso determinano maggiori probabilità di sopravvivenza.
Dal culto del possesso deriva necessariamente il culto dell'oggetto e, da quest'ultimo, il culto del migliore oggetto desiderabile. Da decenni il migliore oggetto desiderabile incredibilmente è sparito, non è più reale. È un modello a cui la realtà tende in modo asintotico e tale modello viene ora creato, modificato e gestito con finalità economiche e sociali.
L'individuo, con gradualità, da soggetto è entrato nel mondo degli oggetti. Diversi modelli umani vengono proposti ed ogni individuo acquisisce optional che lo possono definire agli occhi dell'altro come una buona approssimazione del modello. L'abbigliamento, il tatuaggio, l'automobile, l'acconciatura, l'orologio, il cellulare, l'abitazione, in generale tutto ciò che può essere posseduto definisce il possessore in funzione dei vari modelli. Il re non possiede più la terra in quanto re, è re in quanto possiede la terra. Da cui: tutti possono essere il re, se in possesso dei giusti optional.
Le caratteristiche che rendono l'individuo preferibile o meno ai fini riproduttivi sono quelle proprie degli oggetti che possiede, corpo incluso. Siamo attratti dall'altro in modi diversi, a seconda dei modelli che abbiamo fatto nostri, modelli che, dal canto loro, esistono in un un menù che viene gestito da enti sociali ed economici e che vengono distribuiti attraverso l'informazione ed il marketing.
Ci piace l'altro non per quanto esprime di suo, ma per ciò che i suoi oggetti esprimono per lui. E anche quando l'oggetto fatica a comparire, come ad esempio in un social, si esibiscono i follower.
In conclusione, lo stimolo ancestrale alla riproduzione diventa un mezzo per realizzare fini estranei alla conservazione della specie.
Non ho soluzioni o consigli e non so neppure se le mie opinioni siano fondate.
Personalmente mi sforzo semplicemente di tornare a vedere le persone nascoste sotto gli oggetti.