nikol on Nostr: LA SIRIA ANNESSA ALLA CLEPTO-CIVILTÀ OCCIDENTALE - C.O.M.I.D.A.D. Contrariamente ...
LA SIRIA ANNESSA ALLA CLEPTO-CIVILTÀ OCCIDENTALE - C.O.M.I.D.A.D.
Contrariamente alle dicerie, il nostro “Presidente della Repubblica” detiene molti più poteri del presidente degli Stati Uniti, il quale non ha a disposizione l’arma dello scioglimento delle camere. A causa delle sue continue preoccupazioni di gradimento elettorale, il presidente USA è ricattabile dai donatori e non ha a disposizione il tempo materiale per riuscire a concentrarsi sulla macchina del potere; quindi anche lo “spoil system” spesso non risulta efficace, visto che il presidente USA non può sapere con precisione in quali svincoli piazzare i propri uomini e magari si limita a coprire quei posti direttivi più appariscenti ma meno decisivi. Uno come Biden poteva vantare una conoscenza degli apparati, però, non a caso, è arrivato alla presidenza quando era già mentalmente inabile, come del resto lo è anche la sua vicepresidente Harris, troppo spesso apparsa in pubblico ilare e sotto l’effetto dell’alcol. Non ha perciò nessun fondamento la tesi secondo cui Putin avrebbe sacrificato la Siria ad un accordo con Trump per l’Ucraina. Semmai l’accordo sulla pelle della Siria era con Erdogan, dato che è la Turchia a controllare l’accesso al Mar Nero, che è il vero oggetto del contendere della vicenda ucraina. Occorrerebbe poi sapere in quali termini sta procedendo la spartizione della Libia da parte di turchi e russi. L’informazione ufficiale ci parla degli interessi turchi in Siria concentrandosi sulle esigenze di fronteggiare la minaccia curda e di rimpatriare i milioni di profughi siriani oggi stanziati in Turchia. In realtà la minaccia curda è cresciuta proprio a causa della destabilizzazione della Siria dal 2011 in poi; così come il problema dei milioni di profughi è sorto sempre a motivo di quella destabilizzazione; una destabilizzazione, che però non avrebbe mai potuto compiersi se il governo turco avesse negato assistenza e ospitalità alle basi jihadiste. Non si tratta quindi di semplici “interessi” turchi ma di un imperialismo turco talmente aggressivo da essere disposto a correre i suoi rischi.
http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=1248
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Contrariamente alle dicerie, il nostro “Presidente della Repubblica” detiene molti più poteri del presidente degli Stati Uniti, il quale non ha a disposizione l’arma dello scioglimento delle camere. A causa delle sue continue preoccupazioni di gradimento elettorale, il presidente USA è ricattabile dai donatori e non ha a disposizione il tempo materiale per riuscire a concentrarsi sulla macchina del potere; quindi anche lo “spoil system” spesso non risulta efficace, visto che il presidente USA non può sapere con precisione in quali svincoli piazzare i propri uomini e magari si limita a coprire quei posti direttivi più appariscenti ma meno decisivi. Uno come Biden poteva vantare una conoscenza degli apparati, però, non a caso, è arrivato alla presidenza quando era già mentalmente inabile, come del resto lo è anche la sua vicepresidente Harris, troppo spesso apparsa in pubblico ilare e sotto l’effetto dell’alcol. Non ha perciò nessun fondamento la tesi secondo cui Putin avrebbe sacrificato la Siria ad un accordo con Trump per l’Ucraina. Semmai l’accordo sulla pelle della Siria era con Erdogan, dato che è la Turchia a controllare l’accesso al Mar Nero, che è il vero oggetto del contendere della vicenda ucraina. Occorrerebbe poi sapere in quali termini sta procedendo la spartizione della Libia da parte di turchi e russi. L’informazione ufficiale ci parla degli interessi turchi in Siria concentrandosi sulle esigenze di fronteggiare la minaccia curda e di rimpatriare i milioni di profughi siriani oggi stanziati in Turchia. In realtà la minaccia curda è cresciuta proprio a causa della destabilizzazione della Siria dal 2011 in poi; così come il problema dei milioni di profughi è sorto sempre a motivo di quella destabilizzazione; una destabilizzazione, che però non avrebbe mai potuto compiersi se il governo turco avesse negato assistenza e ospitalità alle basi jihadiste. Non si tratta quindi di semplici “interessi” turchi ma di un imperialismo turco talmente aggressivo da essere disposto a correre i suoi rischi.
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